domenica 18 marzo 2007

Processo a Medea

Grande successo per il processo a Medea!


Sezione: varie - Pagina: 001.007

(14 marzo, 2007) Corriere della Sera


TEATRO STUDIO

Docenti e matricole processano Medea «Vittima o eroina?»



Colpevole o innocente? Senza scelta o imperdonabile? Si sono spesi fiumi di inchiostro per decidere colpe e responsabilità di Medea, la fosca e bellissima eroina di Euripide. Eva Cantarella, docente di diritto greco alla Statale, tenta l' impresa. E mette in scena al Teatro Studio un processo alla più cupa creatura del mito greco. Processo a Medea. Proprio lei, la matricida più famosa della letteratura. Quella che riesce ancora oggi, dopo due millenni e mezzo, a sconvolgere gli animi, a dividere, a far discutere. Medea sarà ascoltata e giudicata domani sera alle 20 al Piccolo Teatro Studio di via Rivoli. I giudici saranno gli studenti della Statale. A difenderla, la docente di diritto greco Eva Cantarella. Una serata nata da un corso universitario alla facoltà di Giurisprudenza. «Durante le lezioni - racconta la professoressa - i ragazzi si fermavano a riflettere (e a litigare) sulle ragioni di Medea e Giasone. Da qui abbiamo deciso di mettere in scena il processo». Due gli attori. Giovanna Bozzolo (Medea) e Luca Lazzareschi (Giasone). Dopo accusa e difesa, gli studenti, «giudici togati», emetteranno il verdetto. A quel punto, la sentenza sarà messa a confronto con l' opinione del pubblico in sala. Non sarà facile decidere. Da una parte c' è la donna tradita dal marito, il filibustiere-arrivista-smidollato Giasone. Dall' altra c' è la cupa eroina del male, colei che rinuncia ai figli pur di appagare la sua sete di vendetta. Difenderla sarà altrettanto difficile. «Ma non impossibile», sorride la professoressa Cantarella che per domani sera promette una sorpresa. L' ingresso è libero fino a esaurimento posti.



Sacchi Annachiara

Nessun commento:

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons