lunedì 19 marzo 2007

Ogni tanto qualche lezione si anima...

19 marzo 2007, Università degli Studi di Milano, aula 304, lezione di Diritto Costituzionale progredito...sembra la classica lezione frontale, ma qualcuno non ci sta.
Il tema delle ultime lezioni è stato l'aborto. Uno studente negli ultimi minuti di lezione chiede alla professoressa di poter far visionare agli studenti presenti in aula un filmato riguardante le dure condizioni dei feti asportati dai corpi delle madri con conseguenti e poco piacevoli visioni di teste mozzate o braccine strappate. Tutto questo per dimostrare la crudeltà dell'aborto e la violenza che tutto ciò comporta. La profesoressa nicchia...

Personalmente, da modesto studente di giurisprudenza, modo in cui ho deciso di affrontare ogni questione presente su questo blog, ritengo che l'utilizzo dello strumento del filmato crudo e violento per esprimere il proprio dissenso all'aborto mettendone in luce in chiave decisamente tragica le conseguenze sia scorretto all'interno di quel contesto di libero scambio di idee quale deve essere l'ambiente universitario.
Non credo che su determinati argomenti sia lecito fare provocazioni del genere, nè tantomeno del terrorismo psicologico.
Tematiche del genere vanno affrontate a mio giudizio in maniera più seria e rispettosa nei confronti di coloro che non la pensano allo stesso modo.
Da cattolico praticante penso che la vita sia un bene preziosissimo da tutelare nella miglior forma possibile, utilizzando gli strumenti che la politica ed il diritto soprattutto ci mettono a disposizione.
Salvo rari casi, ritengo che la madre che sia costretta, per ragioni più o meno gravi, a privarsi del frutto del proprio grembo, non sia entusiasta della cosa, anzi sono convinto che sia decisamente spaventata e soprattutto terrorizzata da quello che, ripeto salvo rari casi, le situazioni l'hanno spinta a fare.
Sono altresì convinto che l'aborto debba necessariamente rappresentare l'extrema ratio di un percorso assistenziale fornito alle donne in difficoltà, che sia in grado di sostenerle e consigliarle ad ogni passo, evidenziando tutte le valide alternative possibili, lasciando loro infine la possibilità di compiere una scelta in piena libertà.
La legge sull'aborto, ricordo, impedisce inoltre che le donne in difficoltà si affidino a soggetti "non addetti ai lavori" con il rischio di sopprimere due vite.
Da ultimo sostengo dunque che la laicità dello stato, che non vuol dire anticlericalismo, debba garantire un servizio atto a soddisfare determinate problematiche, lasciando poi ai singoli soggetti la libertà di scegliere in base alle proprie idee.

1 commento:

Alberto ha detto...

E' bello vedere che un amico caro si metta in gioco con le proprie idee sul web... e conoscendoti so che le idee non ti mancano!
Per quanto riguarda il post non so, mi reputo un "amante della Vita" e un "amante della Libertà"... ogni tanto credo che un filmato forte, sebbene corra il rischio di essere strumentalizzato, possa anche aiutarci a capire cosa è bene e cosa è male (attenzione: non IL Bene e IL Male ma un modestissimo "bene" ed un'altrettanto umile "male").

Le idee sono anche "il coraggio" di portarle avanti.. chi abortisce (liberissimo di farlo) lo faccia in piena consapevolezza..

Spero di aver contribuito alla tua causa!

P.s. ho cliccato sul banner!

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