domenica 18 marzo 2007

Processo a Medea II

Sezione: teatro rappresentazioni - Pagina: 007

(17 marzo, 2007) Corriere della Sera


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Sul Palcoscenico Riabilitati Medea e i Giovani d' Oggi



Serata interessantissima, l' altra sera al Piccolo Teatro Studio. In meno di 90 minuti si sono apprese tre cose: i ragazzi amano sapere e partecipare, gli uomini erano fetenti anche ai tempi antichi, le donne se non le sposi, oggi come allora, si vendicano. Nel «Processo a Medea», a cura di Eva Cantarella, c' era una incredibile folla di giovanissimi. Sul palco un vero tribunale giudicava Medea, l' infanticida più famosa del mondo. Principessa barbara che aveva sacrificato famiglia, patria e onore per Giasone, principe greco, che dopo averla usata e condotta nella sua terra l' aveva abbandonata per sposare la figlia del re di Corinto:per assicurare un futuro migliore ai figliuoli. Il mellifluo discorso infuriò la principessa barbara che Euripide racconta uccise la moglie prescelta e i due figli avuti da Giasone. Finalone terrificante che, in scena ,gli attori, Giovanna Bozzolo e Luca Lazzareschi, confutano: Medea non uccise i suoi figli, li abbandonò al tempio. Comunque sia andata Giasone era quello che era, un vanesio arrampicatore, profittatore. Eva Cantarella è stata una efficacissima difesa, tanto che l' ha spuntata: pubblico e giuria hanno assolto Medea. Impassibile Adolfo Ceretti, professore straordinario di Criminologia alla Bicocca. Ma, più che l' assoluzione, ha colpito la voglia di sapere e partecipare dei ragazzi. Brividi e giudizi gratis.



Sotis Lina

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